Dott.ssa Alessandra Bonomi
Psicologa, Psicoterapeuta - Milano
Meccanismi psicologici
Il rapporto tra bambino e animale spesso implica alcuni processi mentali inconsci che lo aiutano nel naturale processo di crescita psicologica.
Per esempio, la proiezione è un processo inconscio per cui si trasferiscono nel mondo esterno i propri stati d'animo, le proprie emozioni. Infatti, molto spesso, attraverso questo meccanismo, le persone scaricano sugli animali le proprie ansie, le proprie insoddisfazioni. Per questo, il rapporto con l'animale offre al bambino la possibilità di una maggiore stabilità emotiva. Infatti, per il bambino, il cane o il gatto diventano la proiezione di se stesso. E, attraverso questo gioco inconscio riuscirà a dominare più facilmente le situazioni di ansia e paura, che necessariamente insorgono durante la sua crescita.
Il piccolo identificandosi con un cucciolo, può riuscire a esprimere sentimenti che altrimenti non sarebbe capare di esternare. In questo senso il cane o il gatto può essere visto come lo specchio dove il bambino può riconoscere alcune parti di sè.
Vantaggi psicologici
Avere un animale per amico, aiuta il bambino a esprimere l'immenso bisogno che ha di dare e ricevere amore.
Inoltre, accudire un animale permette di sviluppare un forte senso di responsabilità anche nel bambino di pochi anni. Tra loro nasce una certa complicità, e anche se qualche volta il bambino fa qualche piccolo dispetto, l'animale, in genere, si dimostra molto tollerante, perché avverte che nel piccolo non c'è alcuna intenzione di fargli del male.
Vivere con un cucciolo aiuta il bambino ad adattarsi a ritmi ed esigenze diverse dalle proprie.
Ci sono situazioni familiari, come la nascita di un fratellino, in cui il bambino prova un senso di esclusione. in questo caso potersi occupare di un gatto o di un cane, aiuta il piccolo a superare la gelosia per il nuovo nato.
Quando può iniziare la convivenza con l'animale?
Anche un neonato, con le dovute precauzioni, può vivere vicino a un animale, senza correre alcun pericolo, anzi si abituerà gradualmente a convivere con lui.
L'importante è che i genitori osservino, per i primi tempi, il comportamento del cane o del gatto, per controllare che la gelosia verso il piccolo non venga manifestata con gesti troppo aggressivi. Di solito, dopo qualche giorno, se l'animale non si sente trascurato, accetterà il bambino e si accontenterà di osservarlo a distanza.
Gli animali come terapia
La Pet Therapy (terapia con gli animali) consiste nell'utilizzare un animale domestico come il cane, il gatto oppure il cavallo o il delfino, per la riabilitazione, la cura e il benessere soprattutto nel bambino, ma anche nell'adulto e nell'anziano. Ormai sono numerose le ricerche che dimostrano che stare con gli animali fa bene alla salute. Riduce l'ansia, fa sentire meno depressi, diminuisce i rischi delle patologie cardiache.
La Pet Therapy oltre a essere utilizzata per migliorare la qualità della vita nei bambini con degli handicap, inizia a essere utilizzata, anche in Italia, per affiancare approcci educativi tradizionali. Infatti il rapporto con l'animale ha la funzione di prevenire oltre che di curare problemi psicologici, affettivi e relazionali. Per questo, in via sperimentale, in alcuni asili nido sono stati introdotti degli animali domestici. Dai bambini questo tipo di iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo.Anche negli ospedali pediatrici si inizia prendere in considerazione questa particolare terapia. Il reparto di pediatria del Policlinico di Padova è stato tra i primi ad adottarla. I piccoli vengono messi a contatto con cani, gatti, coniglietti e, sembra che questo possa abbreviare i tempi di convalescenza.